Gran Trail Rensen 2009

 

Scusandoci con l’autore per il ritardo, pubblichiamo la cronaca del Gran Trail Rensen

Logo Trail Rensen 2009Finalmente, dopo le sorelle minori, mi sono buttato su quella maggiore.

Ogni corsa trail affianca due tracciati, uno corto (per modo di dire…) e uno lungo: al Gran Trail Rensen in Arenzano (GE) del 26 settembre 2009 ho fatto la 70km, dislivello totale 9400 m, regime di semi autosufficienza con 4 ristori idrici e 1 ristoro alimentare.

Dopo una notte in palestra (3 ore scarse di sonno) ci avviamo alla partenza, prevista alle 4 di mattina; tre-due-uno e si parte, tutti ovviamente con lampada frontale, e dopo nemmeno 500 metri ci troviamo subito nei boschi.

Questa parte è stata la più bella, circondati dal buio e dagli alberi su e giù per single tracks, tornanti, pietraie, che comunque consentivano di correre ma a ritmo non sostenuto; c’era il tempo per ascoltare, oltre al proprio affanno, anche il silenzio tutto attorno, ovattato dall’aria notturna e reso davvero irreale dalla sensazione, complice l’impossibilità di guardarsi attorno, di filare come un treno e di stare fermo nello stesso momento. quando poi davanti a me un runner si è messo a muovere le braccia come se stesse volando è stato immenso.

Si esce dal bosco e si comincia a salire, il sole ancora basso occhieggia e buca la coltre di nebbia che circonda i prati a 900 metri di quota, fino a un’alba rossa e all’aria che diventa frizzante: siamo a 1100 metri e al primo ristoro idrico.

Mi metto il k-way e proseguo correndo in costa, scendo, e su single track con tratti esposti arrivo ai 300 metri.

Da qui si risale in un paesaggio alpino, guadando ruscelli e arrampicandomi sulle rocce alla base di una cascatella, con un tratto munito di catena.

Arrivo alle seconda cima e poco dopo il ristoro alimentare: focaccia ligure! unta al punto giusto e soffice come si deve.

Dieci minuti di stop, ridiscesa e via verso la cima più alta ai 1200 metri: qui c’è una nebbia spessa e mossa dal vento a circa 30 km/h, entra sotto al giubbotto e ti impedisce di fermarti, meglio proseguire di buon passo e ritrovare la discesa, dove spero di tirare il fiato.

Ecco, qui c’è stato il tratto più brutto, con pendenze negative da omicidio, sentiero strettissimo e sempre esposto, tutto sassi e curve strette: arrivato a valle ho camminato per un bel tratto a ripigliarmi.

Bon, a questo punto c’è l’ultima salita e mi dico che è fatta: col senno di adesso rivedo i caprioli e un bellissimo panorama, ma sabato ero concentrato solo su una salita ripidissima e molto tecnica, tanto che a due km dalla cima mi sono fermato a rifiatare.

Si scollina, e il mare si avvicina. l’ultimo tratto è su sentiero largo con pendenze lievi, troppo lievi maledizione, qui non si arriva più! mi concentro solo sull’arrivo ormai imminente e sulla tenuta (su cui non avrei giurato) di caviglia e bandelletta, e soprattutto della testa, che ha dato retta al cuore e non mi ha mai suggerito cattivi pensieri.

Altimetria Gran Trail Rensen - Small

Entro in Arenzano, rivedo i posti da cui sono partito quasi 14 ore e mezza fa, incrocio i miei figli che, questa volta, ce la fanno e mi precedono al traguardo.

Sono davvero felice, nella parte bassa della classifica ma chi se ne frega (su 140 partenti ci sono stati 30 ritiri), l’obbiettivo era metterci meno di 15 ore: adesso una birra ghiacciata con i compagni di avventura, e una doccia calda in palestra che mi lava via tutto quel fango che invece mi sarebbe piaciuto tenermi addosso ancora per un po’.

I ricordi e le sensazioni però no, ce li ho ancora intatti, e con la voglia di ricorrerli un’altra volta.

 

Pubblicato in Senza categoria