Corripavia 2009: la cronaca di Mauro

Non poteva disputarsi che in una giornata splendida, la settima edizione della Corripavia, mezza maratona valida per i Campionati Italiani Master.
Massiccia anche la presenza degli atleti AVIS PAVIA che hanno onorato la mezza, come riportato dal sempre preciso e puntuale amico Flavio nel precedente articolo, con tempi e piazzamenti per categoria.
Fa sempre piacere vedere un evento così importante organizzato nella nostra città, che dovrebbe saper valorizzare più spesso con manifestazioni come queste (e non) le ricchezze artistiche che vanta da secoli.
In una Pavia ancora intorpidita, ritiro il pettorale e man mano che i minuti trascorrono gli atleti arrivati da ogni dove cominciano a riempire le strade adiacenti il castello, scendendo in massa da pullman e autovetture, in un crescendo di colori dovuti a zaini, tute, magliette delle varie e più disparate associazioni sportive, che nel giro di poco tempo rendevano pressocché difficile riconoscere a distanza anche i tuoi stessi compagni di squadra mimetizzati tra la folla.

Puntualmente gli organizzatori hanno fatto schierare i  concorrenti in modo da garantire una partenza sicura e regolare con in testa i competitivi (pettorale nero) e subito alle spalle i non-competitivi (pettorale rosso), comunque non meno agguerriti dei primi dove anche io ho trovato collocamento…
Nove e trenta e VIA! PARTITI!
Certo noi fedeli delle retrovie che ne siamo accorti in differita, tra chi si domandava “Sono partiti?” e chi sosteneva “Ma va la é solo scoppiato il gonfiabile dello sponsor!”, ma buttato l’occhio un po’ più in là chiaramente si potevano osservare le numerose teste in movimento, obbligandoci ad una sola cosa: inseguire!!!
Dopo un primo rallentamento in Strada Nuova, e numerosi tentativi di tuffo (qualcuno andato a segno) dove l’acqua purtroppo non c’é, abbiamo raggiunto il borgo, con un ritmo di corsa decisamente più stabile e cadenziato e una frequenza cardiaca che mi permettesse di onorare ancora il pagamento del mutuo per i prossimi anni, quando 

Podisti Avis Pavia si preparano alla partenza della non competitiva: da sinistra Giovanni, Domenico, Eugenio, Stefano e Mauro.

proprio all’ingresso del borgo lo smacco: i competitivi erano già a metà Lungoticino azzerando lemie potenziali probabilità di classificarmi tra le prime tre posizioni! … si ho esagerato lo so…
La gara intanto proseguiva inesorabile, sviluppandosi attorno alla città, resa ancora più bella da un sole, che non ne voleva sapere di lasciare spazio al clima autunnale, portando i corridori lungo i navigli, e ancora poi all’interno della città che ormai svegliatasi dal torpore mattutino cominciava a movimentarsi: chi applaudiva e tifava alla grande (gli accompagnatori degli atleti), chi timidamente, e chi come sempre litigava con vigili, poliziotti, volontari, additandoci come usurpatori del suolo pubblico con frasi insensate “ma non lo sapevo!” oppure:” posso passare con l’auto? Devo portare fufi a fare pipi’ laggiu’…!”; noi intanto, con il sorriso beffardo stampato in volto passavamo veloci non rispettando neppure il segnale rosso del semaforo… piccole grandi soddisfazioni che anche queste gare sanno dare !
Ridendo e scherzando (si fa per dire) tocchiamo gli 11 km, massima distanza per il percorso non competitivo, dove chi non vuole cimentarsi nella mezza arriva soddisfatto tra gli applausi del pubblico.
Io con altri quattro atleti che tengono il mio passo svincolo sul percorso della 21; ormai il ritmo é buono, le gambe tengono e il fiato c’é quindi via, stingendo i denti e tenendo duro, con qualche momento anche di puro divertimento, quando una signora, sulla porta di un bar ci apostrofa gridando: “forza che siete ultimi !”, mossa azzardata per il contesto, in quanto il gruppetto, che stava passando in quel momento l’ha ringraziata con frasi di tutto punto e con francesismi di ogni sorte… spero solo che non si chiamasse “BAR SPORT”…
Intanto il traguardo comincia ad essere sempre più vicino, ma sorpresa: dopo la salita di via Folperti intravediamo l’ultimo ristoro, ormai stanchi ed assetati ci spostiamo sulla destra per prendere i bicchieri … che sono vuoti !! Esatto, niente più liquidi da ingurgitare proprio ad un punto chiave del percorso, dove reintegrare sali sarebbe d’obbligo, leggerezza organizzativa che fa un po’ pensare (é una gara internazionale…) e per quanto mi riguarda l’unico neo da me riscontrato.
Gli ultimi Km sono stupendi, transitando in Corso Matteotti tra la gente che applaudiva e chi lanciava sguardi preso dalla routine domenicale; intanto ai bordi delle strade gli atleti più veloci erano già in fase di rientro con premio alla mano verso le rispettive zone di ritrovo e autovetture. Ormai ci siamo: a pochi metri il traguardo, tra gli applausi della folla, mi vengono i brividi nell’immaginare cosa possa provare un vincitore dell’ oro olimpico.
LA MIA PRIMA MEZZA E’ FATTA! Uno sguardo al mio tempo (che per rispetto alla disciplina sportiva non vi diro’ mai, nemmeno sotto tortura), una pacca sulla spalla, una  stretta di mano agli amici che hanno con me diviso gioie e dolori e via, subito a ritirare il mio… oro olimpico per poi proseguire verso casa, veloce, per un pranzo a base di riso.
…Scotti, naturalmente!

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