E chi si ricordava della salita…

Ultima domenica di Giugno con gita a Voghera per l’ottima manifestazione “Vughera e dinturan a pè” organizzata da U.S. Scalo.

La manifestazione, inserita nel circuito FIASP e parte delle manifestazioni del concorso “Sempre in Marcia” della nostra provincia, prevedeva 3 differenti percorsi di 7, 13 ed il più duro da 25 chilometri.
 
I primi due percorsi, basati su un percorso prevalentemente pianeggiante ma soleggiato, hanno visto anche lo svolgersi della gara del campionato provinciale enti di promozione sportiva.
 
Ma soffermiamoci a parlare del terzo percorso, il più impegnativo, caratterizzato da un inizio pianeggiante, condiviso con i percorsi minori per presto scontrarsi, a Retorbido, con le difficoltà delle colline dell’Oltrepo’.

 
Una salita di circa 7-8 chilometri, dapprima affrontabile ma ben presto divenuta spezzagambe, ha portato gli atleti a raggiungere la frazione di Murisasco di Retorbido dove si è scollinato (dopo 1500-2000 metri di inferno) per scendere (non troppo gradualmente per essere sinceri) verso Codevilla dove abbiamo riconquistato la pianura e con essa il percorso soleggiato e non più protetto dalle leggere nuvole che avevano accompagnato l’inizio di corsa.

Provvidenziali le numerose “OASI” (riserve d’acqua lasciate qui e là per permettere ai podisti di rinfrescarsi bagnandosi capelli e dorso e così riducento la perdita di acqua per la forte traspirazione).

 
Anche i numerosi ristori (ne ho contati 6) hanno aiutato a superare la lunga distanza.
 
Il percorso, sia nella parte pianeggiante sia in quella collinare, ha offerto panorami stupendi, dominati da una natura rigogliosa e non ancora oppressa dalla torrida estate che si avvicina.
 
I più attenti alla geografia, avranno notato che si trovavano a pochissima distanza da Nazzano e dalle zone recentemente visitate con la Cronoscalata del Castella di 2 settimane or sono (al di la della colline che si presentava alla destra dei podisti appena prima di lasciare la strada maestra, verso Murisasco).
 
Insomma, una esperienza non facile questa 25 chilometri (l’autore si e’ scontrato con il suo “muro” al 21 chilometro) ma senza dubbio da fare e gustare almeno una volta nella propria carriera podistica.
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